Le nostre pance stavano invocando a gran voce l'ora di pranzo.
Ci siamo rifugiati nell'aria condizionata di un hotel che si affacciava sulla spiaggia di Copacabana.
Una delle poche cose veramente belle di questi hotel, posti tutti in fila ai margini della strada come se fossero sull'attenti, è la terrazza che tanti hanno all'ultimo piano.
Anche il nostro ce l'aveva, perchè non dare un'occhiata?
Siamo saliti nel vento di una Rio che si stava preparando all'inverno, ormai prossimo ad arrivare.
Abbiamo lanciato un'intensa occhiata alla famigerata spiaggia di Copacabana, teatro di concerti ed eventi sportivi fin dal millennio scorso.
É veramente imponente!
Solo in seguito, distrattamente, ci siamo girati per tornare agli ascensori e l'abbiamo visto là, maestoso, etereo, quasi intimidatorio.
Il Cristo Redentore di Rio de Janeiro svettava fra le nuvole.
Ci era permesso di vedere solo quello, non vi era traccia della montagna sottostante, inglobata nelle nuvole cariche di pioggia.
Il cristo sembrava semplicemente fluttuare, mentre qualche raggio lo illuminava.
É stata una vera e propria apparizione a darci il benvenuto in questa incredibile città.
Ma ora andiamo a conoscere meglio questa incredibile statua, simbolo di Rio de Janeiro.
L'ineguagliabile vista di Rio dal Corcovado
Ma da dove deriva il suo nome?
Corcovado significa "gobba" e si è guadagnato questo nome grazie alla sua forma inconsueta che ricorda la gobba di un cammello.
La forma curiosa delle montagne di Rio de Janeiro rappresenta una delle sue tante particolarità.
Come si raggiunge il Cristo Redentore di Rio de Janeiro?
Il piano A, quello più consigliato ed anche più bucolico, è quello di risalire il monolite dove è posto il Cristo tramite il treno a cremagliera rosso.
Come mai è il metodo che consigliamo?
Ne parte uno ogni trenta minuti, la spesa è contenuta, il tragitto dura circa una ventina di minuti e risale la montagna verticalmente in mezzo ad una rigogliosa vegetazione in cui puoi scorgere anche qualche animaletto.
Il piano B è quello di usufruire del servizio di furgoni messo a disposizione direttamente dal Parque da Tijuca. Partono da diversi punti della città: Largo do Machado, Copacabana, Barra da Tijuca, Estrada das Paineiras.
Sul sito ufficiale puoi trovare tutti gli orari, gli indirizzi e i prezzi:
Il primo step a cui si arriva è quello della terrazza panoramica dove sono posti la biglietteria, un punto di ristoro e un negozio in cui comprare souvenir del Cristo Redentore di Rio de Janeiro.
Qui dovrai prendere il biglietto e poi lasciarti condurre fino al punto in cui ti verranno a prelevare i furgoncini del parco.
Questi ti porteranno direttamente sulla cima del Corcovado.
Manca solo una breve salita con un ascensore per ritrovarsi ai piedi del Cristo Redentore.
Risalire il Corcovado in pullman, tra vegetazione e favelas
Per i deboli di stomaco è un mezzo di trasporto che sconsigliamo calorosamente!
Tuttavia, l'aspetto piacevolmente interessante di questa esperienza, è stata la sosta che abbiamo fatto lungo la strada, in uno dei pochi punti dove la fitta vegetazione aveva ceduto il posto ad una terrazza panoramica.
Da qui abbiamo potuto vedere distintamente il dispiegarsi, come un lenzuolo, della favela di Santa Teresa lungo i pendii delle montagne.
Tutte queste piccole e sghembe case si accalcavano su uno dei terreni più inospitali per le abitazioni.
Pensare che in quell'alveare fluisce la vita di centinaia di migliaia di persone fa scorrere un brivido lungo la schiena.
Ma non per la pericolosità, quanto per le condizioni di vita che un'urbanistica così soffocante impone ai suoi inquilini.
Abbiamo dato un'ultima intensa occhiata per raccogliere nella nostra mentre quanti più dettagli possibili.
Una missione persa in partenza, dato il puzzle di cemento e lamiera che gli occhi scorgevano oltre il nostro naso.
Ad una prima occhiata, potrebbe sembrare che vivano più persone in questi quartieri indipendenti che non nel resto della Rio de Janeiro borghese e ricca.
Durante i pochi giorni trascorsi in città, mi è capitato spesso di isolarmi mentre guardavo fuori dal finestrino del pullman.
Ma quello che vedevo non erano semplici case fatiscenti.
Erano vite, persone, animali domestici.
Mi soffermavo a fantasticare su cos'avrebbero mangiato per pranzo, su come fossero disposti gli utensili sulla cucina, se per fare la spesa stavano camminando sull'asfalto o su un terreno dissestato.
In un lampo, però, ho dovuto abbandonare i miei pensieri per concentrarmi nuovamente sulla strada, maledetti tornanti!
Finalmente scorgiamo i piedi del Cristo Redentore di Rio de Janeiro
Prima ancora di riuscire ad osservare con tranquillità il Cristo, verrai letteralmente rapito dalla tua guida (se ne hai una) che ti spiegherà per filo e per segno, con dovizia di esempi pratici, come realizzare foto turistiche che giocano prospetticamente con la statua in questione.
L'ora che ti sconsigliamo assolutamente per recarti al Cristo Redentore è quella in cui il sole è a picco nel cielo.
Il momento migliore invece è all'apertura, quando la luce gli illumina il volto.
Noi siamo arrivati proprio all'ora di pranzo e ci siamo dovuti fare largo fra la mole di turisti che affollavano la terrazza.
Oltre all'imponenza della statua di 38 metri inaugurata ufficialmente nel 1931, l'aspetto che più ci ha colpiti è stata la magnifica vista su cui ci siamo ritrovati a posare lo sguardo.
Davanti a noi si stagliava, da una parte, tutta la laguna di Rodrigo de Freitas, un luogo molto rilevante per l'ecosistema di Rio de Janeiro e, dall'altra parte, c'era tutta la baia con il Pan di Zucchero.
Prima di scendere abbiamo dato un'ultima, obbligata occhiata al Cristo Redentore di Rio de Janeiro per poi tornare sui nostri passi.
É sconvolgente quando arrivi in un punto, pensi già che determinate cose ti colpiranno e, invece, ne arrivano di totalmente inaspettate.
Questo è il bello del viaggio!
What do you think?